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Ferrodagosto
Sì lo so, é scoperta e si arrugginirà.
Voglio così.
Sì lo so, ha il tubo
e le ruote
e la catena
e i pedali.
Ma che volete, a me piace avere dei telai che poi diventino bici.
Questo telaio è il mio terzo. Stranissimo, una specie di chimera: davanti lungo, il tubo piantone con una forte inclinazione, i foderi posteriori estremamente corti: un incrocio, l'ircocervo forse, tra una bici da passeggio e una da pista, nelle loro caratteristiche principali.
E va da signori, anzi da unni...
Il telaio lo voglio lasciare scoperto, con le colature di ottone che filtrano dalle congiunzioni, sulle congiunzioni, in piena vista, sguaiate. Solo un po' trattato con olio paglierino, ammoniaca e solfato di rame, per dare la giusta patina di ossidazione uniforme e allo stesso tempo proteggere dall'avanzamento dell'ossidazione. Dovrà trattarla abbastanza spesso, ma voglio così, come se fosse un utensile da cucina, da officina o da campo.
Non riesco a staccarmi da questa bicicletta
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