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Impossibile

La prima domanda che mi fanno, quando guardano meglio la bici, é: "ma come freni?".
Lo spiego.
La seconda frase che mi viene rivolta non é più una domanda ma un'affermazione: "Non è possibile".
A volte chiedo loro (dipende da chi ho di fronte) di toccarmi, dicendo: vedi? esisto. Sono vero, mi puoi toccare. Come fai a dire che é impossibile?
Niente. L'affermazione é assertiva al massimo, io lo chiamo "il momento della saracinesca". Nella loro testa una cosa si chiude rumorosamente, nettamente, senza appello.
Impossibile andare in giro senza freni. Impossibile andare in giro in bici in una città come Roma (il nome della città può essere cambiato a piacere). Impossibile affrontare le salite con un solo rapporto, serve assolutamente il cambio.
Comincio a stufarmi di questi dialoghi sempre uguali. Ormai sono anni che affronto dialoghi -monologhi?- del genere, ho raggiunto una certa esperienza nel riconoscere quando devo esprimere questo o quel concetto, calare questo o quell'asso.
Niente.
Perdo sempre.
Impossibile.

E chissà quante altre cose vengono ritenute impossibili...


 
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