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SENZA FRENI

Dal 31 ottobre 2003, notte delle streghe secondo qualcuno, giro a Roma in bici a ruota fissa, dal 3 novembre senza alcun freno meccanico. Tutti i romani conoscono il traffico della loro città. Gli altri possono immaginarlo: macchine ovunque, senza rispetto di niente a meno che questo niente possa danneggiarle. Questa é la situazione. Giro cosi': in bici e senza freni.
Mi succedeva quindi, nei primi giorni, di tutto: solo perche' avevo deciso di vivere spostandomi in bici. Non ho i freni perche' la mia bici é costruita con pezzi da pista, la ruota dietro é fissa e i pedali si muovono sempre: non freno ma rallento, usando la forza delle gambe. Questo portava a situazioni imbarazzanti nella generale tendenza del traffico: io mi muovevo sinuoso e circospetto, cercando di essere in armonia con il territorio e le cose che lo compongono perchè sennò mi facevo male, e poi mi trovavo a fare i conti con giovanotti/e con macchinette che hanno sempre una fretta sovrannaturale, uomini e donne che spingono in avanti anche con il corpo piegato sul volante, autisti di macchine a noleggio vuote, varia umanità indaffarata. Il primo incidente lo ha innescato un uomo che ha cambiato improvvisamente traiettoria e per evitarlo mi sono tuffato in un'aiuola; nessun danno. Il secondo, e per ora ultimo, per evitare di notte una mia amica che mi precedeva ubriaca in bici: ho sbattuto contro un paracarro e ho piegato il telaio, che il giorno dopo ho raddrizzato a martellate, bestemmiando a vanvera il nome della mia amica perchè ero ubriaco pure io come lei.
Ora non esiste più l'imprevisto. Ho scoperto che l'ostacolo improvviso é in realtà la propria distrazione.
Vado piano o svelto, secondo la mia forza muscolare che serve anche da freno.

Mi sembra più normale, più umano, soprattutto più bello.

31 ottobre 2005.
Aggiornamenti: ora non uso più solo la forza delle gambe. Ho imparato, per conto mio e con i suggerimenti e i consigli dei pistard di una volta, tecniche incredibilmente efficaci. Ora la fixa è diventata talmente normale per me che quando vado su una bici normale m'annoio e m'affatico.
E con orgoglio dico che dopo il secondo incidente non ne ho avuti più.
Conto di migliorare.
Buon compleanno ferro&vino, amore mio



 
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